25 Febbraio 2022

Carciofo romanesco

 NOME SPECIE

Carciofo romanesco ibrido

 NOME DELLA VARIETÀ

Emerald F1

 GENERALITÀ

Il carciofo è una pianta erbacea dalle cui gemme si sviluppano fusti ramificati. Il capolino, senza spine, è globoso con brattee di color verde e di buon sapore. Pianta molto rustica, precoce ad ottimo potenziale produttivo.

 TIPO DI TERRENO IDEALE

Si adatta a tutti i tipi di terreno anche se preferisce quelli a medio impasto, tendenzialmente sabbiosi, profondi fertili, freschi e permeabili. Teme l’umidita stagnante.

 PERIODO DI TRAPIANTO
 in nord Italia e pieno campo

Da aprile a luglio.

 CONCIMAZIONI NECESSARIE
 prima di trapiantare e durante la coltivazione

Distribuire fertilizzanti organici durante le lavorazioni del terreno. Prima del trapianto distribuire un concime bilanciato nelle buche. Durante il periodo di coltivazione intervenire con concimazionifrazionate in 2-3 volte.

 DISTANZE DI TRAPIANTO
 sulla fila e tra le file

Sulla fila: 50 cm
Tra le file: 100 cm

 PERIODO DI RACCOLTA
 da-a, oppure dopo quanti giorni/mesi dal trapianto

Si raccoglie in maggio-giugno.

 PRINCIPALI AVVERSITÀ

Teme lumache e topi che possono procurare danni alle radici; tra gli insetti è soggetto agli afidi, il grillotalpa, il maggiolino e la nottua del carciofo le cui larve scavano gallerie dentro le nervature delle foglie. Tra le malattie fungine vi è il “mal bianco” che si manifesta sulle foglie sotto forma di ingiallimenti in corrispondenza delle quali appare una muffa farinosa biancastra.

 CONSIGLI DI COLTIVAZIONE
 da legare su tutore, da cimare, ecc.

Trapiantare in posizione soleggiata e riparata.

 CARATTERISTICHE
 organolettiche e proprietà nutritive

Molto digeribile, soprattutto crudo, energetico, stimolante, eupeptico, tonico epatico e tonico cardiaco, depurativo del sangue, antitossidante e diuretico. Ostacola, invece, la secrezione lattea delle nutrici.

 CURIOSITÀ E/O RICETTE
 campo facoltativo

Diffuso nel bacino del Mediterraneo, è conosciuto sin dai tempi degli antichi Etruschi. E’ utilizzato per realizzare piatti tipici come il carciofo alla “Giuda”, alla “romana” e alla “matticella”.