Carciofo romanesco
Carciofo romanesco ibrido
Emerald F1
Il carciofo è una pianta erbacea dalle cui gemme si sviluppano fusti ramificati. Il capolino, senza spine, è globoso con brattee di color verde e di buon sapore. Pianta molto rustica, precoce ad ottimo potenziale produttivo.
Si adatta a tutti i tipi di terreno anche se preferisce quelli a medio impasto, tendenzialmente sabbiosi, profondi fertili, freschi e permeabili. Teme l’umidita stagnante.
Da aprile a luglio.
Distribuire fertilizzanti organici durante le lavorazioni del terreno. Prima del trapianto distribuire un concime bilanciato nelle buche. Durante il periodo di coltivazione intervenire con concimazionifrazionate in 2-3 volte.
Sulla fila: 50 cm
Tra le file: 100 cm
Si raccoglie in maggio-giugno.
Teme lumache e topi che possono procurare danni alle radici; tra gli insetti è soggetto agli afidi, il grillotalpa, il maggiolino e la nottua del carciofo le cui larve scavano gallerie dentro le nervature delle foglie. Tra le malattie fungine vi è il “mal bianco” che si manifesta sulle foglie sotto forma di ingiallimenti in corrispondenza delle quali appare una muffa farinosa biancastra.
Trapiantare in posizione soleggiata e riparata.
Molto digeribile, soprattutto crudo, energetico, stimolante, eupeptico, tonico epatico e tonico cardiaco, depurativo del sangue, antitossidante e diuretico. Ostacola, invece, la secrezione lattea delle nutrici.
Diffuso nel bacino del Mediterraneo, è conosciuto sin dai tempi degli antichi Etruschi. E’ utilizzato per realizzare piatti tipici come il carciofo alla “Giuda”, alla “romana” e alla “matticella”.